Trattamento con filler del naso: il rinofiller
Definizione
Il rinofiller è molto più di un filler o riempitivo. Con il termine #rinofiller si intende il trattamento dei difetti del naso esterno mediante infiltrazione di Acido Ialuronico. Sinonimi comunemente impiegati per descrivere questa procedura sono “rinoplastica liquida” e “rinoplastica non chirurgica”.
Indicazioni
La selezione del paziente da sottoporre a rinofiller rappresenta un momento cruciale per il successo del trattamento. Il paziente tipo da sottoporre a rinofiller ha lievi imperfezioni del profilo del dorso nasale: le più frequenti includono il gibbo, una sfumata deviazione dell’asse della piramide nasale, un’asimmetria delle linee estetiche del dorso, un lieve deficit di proiezione o rotazione della punta. Altre condizioni che possono essere trattate sono la presenza di un angolo naso-labiale acuto, un dorso molto convesso, un angolo naso-frontale ridotto, un ridotto sviluppo della columella con caduta della punta.
Al contrario se il naso necessita di una significativa riduzione (ad esempio un gibbo esteso, una proiezione eccessiva della punta o una deviazione marcata della piramide), questa procedura è controindicata.
Tecnica
Il rimodellamento non chirurgico del naso è una procedura mini-invasiva caratterizzata da un buon profilo di sicurezza, che offre risultati visibili nell’immediato, non richiede giornate di recupero ed ha un buon rapporto costo-efficacia (Kontis 2018). Le caratteristiche reologiche dei filler sono variabili e non esiste in commercio un filler specifico per la rinoplastica non chirurgica. Tuttavia è indispensabile scegliere un prodotto con un G’ adeguato per evitare fenomeni di migrazione. L’acido ialuronico può essere dissolto con la ialuronidasi, un enzima in grado di rompere i legami nelle particelle di acido ialuronico, in caso di deformità residua post-trattamento o altre complicanze (DeLorenzi 2014).
Il rinofiller può essere immaginato come una procedura di innesto (di acido ialuronico) a supporto dello scheletro osseo e cartilagineo del naso, che può essere iniettato in boli da 0.01 a 0.5 ml per punto. Le regioni più comunemente trattate sono:
1) dorso a livello della radice, per ottenere un riposizionamento (cefalico e anteriore) della stessa con miglioramento dell’angolo naso-frontale, riducendo la percezione soggettiva del gibbo.
2) columella, per dare maggiore definizione al profilo delle crus mediali o per evidenziare una columella “nascosta”; in questo modo si genera un effetto di proiezione e rotazione sulla punta.
3) dorso, per correggere irregolarità secondarie a chirurgia; si cerca di replicare il risultato di uno “sperder graft” mediante infiltrazione retrograda su tutta la lunghezza del dorso da entrambi i lati.
4) spina nasale, per incrementare l’angolo naso-labiale dando supporto alle crus mediali e al labbro superiore
5) punta in regione interdomale, per camuffare irregolarità, favorire una leggera rotazione e aumentare la proiezione della punta
Angolo naso-labiale: valori normali per uomo 90-105° e per donna 105-120°.
Bibliografia essenziale
Boccieri A, Finocchi V, Marianetti T: Le vie della rinoplastica – Filosofie a confronto; Acta Medica
Rauso R: Rhinofilling with hyaluronic acid thought as a cartilage graft. J Craniomaxillofac Surg. 2020 Mar;48(3):223-228.
Kontis TC: The art of camouflage: when can a revision rhinoplasty be nonsurgical? Facial Plast Surg 34(3): 270e277, 2018
DeLorenzi C: Complications of injectable fillers, part 2: vascular complications. Aesthet Surg J 34(4): 584e600, 2014
Bibliografia completa su PubMed
Il Dott. Gennaro Russo è Dirigente Medico presso la UOC Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale dell’Ospedale Monaldi di Napoli. Svolge attività clinica, chirurgica e di ricerca su chirurgia oncologica e disturbi dell’equilibrio.